“Seduti”, di H.E.Francis. 

Un uomo e una donna sedevano di fronte alla casa di un terzo uomo. I tre non si conoscevano, eppure di lì a poco avrebbero avuto una cosa in comune. L’uomo solitario, si preoccupava di sapere cosa facessero i due seduti sotto l’acqua, le stelle, il sole, il cielo notturno. Regolarmente li osservava dalla finestra davanti. Ma la risposta non arrivava perché nessuno, compreso il solitario, domandava loro qualcosa e il silenzio regnava quieto. Finché tutti, i vicini e i meno vicini del solitario, ruppero questo silenzio e iniziarono a fargli domande con tale insistenza sul perché fossero lì che il solitario decise di avvicinarsi alla coppia e gli chiese di andarsene. La coppia non rispose e restò al suo posto, seduta. 

Così il solitario chiamò la polizia e i poliziotti vennero. Questi li informarono sui loro diritti, e li portarono via. Il giorno seguente la coppia riprese il suo posto. I tutori della legge tornarono, ma non avendo posto per incarcerarli non poterono fare niente. Alle pressioni del solitario i poliziotti risposero portandoli via. Il mattino seguente la coppia era ancora lì, seduta. Il solitario restò solo ad osservarli. Il freddo non li uccideva, le stagioni non li spostavano finché un giorno il solitario morì e non avendo nessuno a cui lasciare i suoi averi, tutto finì nelle mani dell’amministrazione comunale. La coppia restava seduta, sempre lì. L’amministrazione decise di cacciare la coppia, ma i vicini, ormai affezionati, mossero causa a favore dei due: dopo esser stati tanto seduti fuori, meritavano la casa ormai vuota. Vinsero la causa e la coppia entrò in casa. Il mattino seguente uomini e donne erano seduti sui gradini davanti alle case, per tutta la città. Nessuno sapeva che di lì a poco tutti avrebbero avuto una cosa in comune. 

__________________________________________________________________________

Tutta la cena minuto per minuto. 

Tutto era pronto. I riflettori illuminavano il rettangolo di gioco. La madre chiamò tutti a tavola e i figli occuparono le loro posizioni. Il servizio della cuoca, puntuale e preciso, arrivò a destinazione e non fu difficile ricevere l’assist per campioni come loro. Questi a fine portata alzarono il baricentro spostandosi verso la porta sguarnita pronti ad abbandonare la sala, ma proprio mentre stavano per arrivare a concludere ecco che il servizio d’argento si contrappose tra loro e l’obbiettivo lasciandosi andare dopo una vistosa trattenuta. Il rumore richiamò l’attenzione della madre che sopraggiunse sul posto e chiese informazioni al maître che nel frattempo riportò tutto all’ordine. 

La sostituzione della posata fece perdere un po’ di tempo, ma il maître promise di tenerne conto per la fine del secondo. I campioni proseguirono e tra un servizio e l’altro imboccarono perfettamente la nonna quando il campanello del maître richiamò l’attenzione di tutti: fuorigioco. 

La donna non capì, i campioni attoniti gettarono il tovagliolo per lo sconforto. Nemmeno la macedonia avrebbe potuto addolcire l’amara stoppata. 

__________________________________________________________________________

Per me pari son… 

Espansivo come un’oasi nel deserto. 

__________________________________________________________________________

Cerchio 

Cerchio era matto e aveva una gamba più corta dell’altra. Zoppicava e la testa gli pendeva da una parte. Cerchio, perciò non riusciva a camminare dritto e curvava nella direzione dove pendeva la testa. Così, Cerchio, che camminava zoppo in piazza, si trovava a cercare con lo sguardo persone a cui chiedere l’elemosina e finiva sempre per completare un percorso a cerchio tornando al punto iniziale. Forse era causa della sua gamba corta, forse la colpa era del peso della sua testa che pendeva. Di certo era un cerchio, non un dritto. 

Spread the Chaos
Categorie: Biscotti