Eppure quel lavoro qualcuno doveva pur farlo. Nessuna pubblicità alla radio, sui giornali, sui manifesti; niente di niente, ma quel lavoro era lì, pronto per tutti coloro avessero voluto.
C’è stato un tempo in cui chiunque poteva forgiarsi di questo tipo di lavoro. Era facile; bastava bere un solo bicchiere in più. Uno solo, dopo ogni pasto, per sempre. E se poi i pasti diventavano più leggeri, ma le merende non mancavano mai; ancora meglio. Più merende, più bicchieri in più. Uno solo, per volta, senza piegarsi.
A dirla tutta verso sera ci si poteva piegare, ma sempre con dignità. Tranquillamente, senza fretta, qualcuno svolgeva quel lavoro. Instancabilmente, generazione dopo generazione, gli altri criticavano quell’uomo che non si fermava mai. Forse il fatto che non fosse un sedentario del bicchiere come lo erano loro stessi li irritava fino al punto di deriderlo.
La gente deride per tutto, per un bicchiere in più è perfino troppo facile. Non c’è morale in quel bicchiere in più. Nella moderazione sì, ma nel troppo… Invece, se avessimo domandato a lui ci avrebbe risposto che in realtà di morale ce n’era in quel bicchiere. E che morale gli dava! Ogni bicchiere lo galvanizzava, fino a quando, senza un vero motivo, tutto questo morale gli si fermava in testa. Pum. Pesante, come un passo sulla terra dopo aver vissuto sulla luna una vita intera.
Non restava che lasciarsi andare. Lingua intrecciata, testa pesante, anello di Saturno attorno alle tempie. Il sonno disturbato.
Al mattino i soliti incubi: le facce della gente perbene che vede nella gente permale qualcosa di inguardabile. Ma la tentazione per loro è così forte che li senti sussurrare: “Guarda!”, “Poverino”, “Non guardare, fila dritto tu!” e via dicendo.
Non era facile, di primo mattino evitare i fari della civiltà. Bisognava scappare rasenti i muri, strisciare nelle ombre degli uomini grassi che anche loro hanno esagerato con la bocca ma non sono come lui, perché nessuno è come lui! Lo ripetono tutti i giorni, mentre questo gira l’angolo, percorre ancora un piccolo vialetto, supera una piazza ed ecco che finalmente arriva là dove tutto inizia.
Nessuno vede che sulla porta del piccolo paradiso c’è un cartello che offre lavoro. Nessuno lo vede, nemmeno gli occhi più attenti di quei signori che lo vedono arrivare quando ancora è a più di mezzo miglio da loro. Lo straniero entra, schiarisce la gola, e impacciato come per la prima volta in città avvicina il bicchiere alla bocca. Da questo momento basta un bicchiere in più, facilissimo. Nessuno altro rispondeva mai a questo annuncio. Eppure quel lavoro qualcuno doveva pur farlo.